PATOLOGIE

PAZIENTE CIRROTICO

PATOLOGIE - PAZIENTE CIRROTICOLa cirrosi epatica è una patologia cronica del fegato, che limita la funzionalità di questo organo e che se non curata in tempo può essere fatale. È irreversibile, ma le sue conseguenze possono essere mitigate da trattamenti precoci.

In particolare, la cirrosi consiste nella formazione di cicatrici fibrose che rendono più difficoltoso il fluire del sangue all’interno del fegato provocando un’ipertensione polmonare che può causare a sua volta a gonfiori addominaligonfiori delle gambe o emorragie.

La presenza di cirrosi rende anche l’organismo più debole ed esposto a infezioni e a situazioni di malnutrizione, dal momento che si verifica un’incapacità del fegato, e quindi dell’organismo, di processare in modo adeguato i nutrienti e di espellere le tossine.

Cause

La formazione delle cicatrizzazioni del tessuto epatico proprie della cirrosi, sono frutto di ripetuti danni al fegato perpetrati nel corso degli anni.

Ogni volta che il fegato subisce un danno si autoripara generando una cicatrice, l’accumulo di queste cicatrici, alla lunga, porta a un suo cattivo funzionamento.

Tra le sue cause ci sono: abuso di alcolici, epatite B ed epatite C, steatosi epatica non alcolica, malattie epatiche autoimmuni, fibrosi cistica, problemi a carico dei dotti biliari, accumulo di ferro nell’organismo o di rame nel fegato.

Spesso questa malattia del fegato è provocata da cause concomitanti, mentre ci sono casi in cui non è possibile individuare la causa, in questo casi (1 su 5) si parla di cirrosi criptogenetica.

Cause principali sono in Italia (90% circa):

L’epatite virale cronica, (HBV +/- HDV e HCV);

L’alcool.

Meno frequenti invece:

Malattie autoimmuni, che colpiscano direttamente il fegato (epatiti autoimmuni) o le vie biliari (cirrosi biliare primitiva);

Malattie metaboliche quali l’emocromatosi, il morbo di Wilson;

Malattie vascolari, come la cirrosi che si origina dal fegato da stasi, che si instaura quando si ha ipertensione a livello della vena cava inferiore dovuta ad esempio ad uno scompenso cardiaco destro, oppure ad una stenosi o insufficienza valvolare del cuore di destra

L’esposizione ad agenti tossici o la reazione avversa a farmaci

Sintomi

Molte persone che soffrono di cirrosi non avvertono alcun sintomo nelle fasi iniziali della malattia ma, a seguito dell’inarrestabile progressione, possono iniziare a comparire

Debolezza e stanchezza

Perdita di appetito

Nausea

Perdita di peso

In fase più avanzata il paziente può sviluppare

Dolore addominale e gonfiore, quando il fluido si accumula nell’addome

Mal di stomaco

Febbre e brividi

Vomito (talvolta con sangue)

Urine scure e feci dall’aspetto catramoso

Diarrea

Prurito

Ittero

Teleangectasie (comparsa di capillari e vene visibili sulla pelle)

Gonfiore delle gambe da ritenzione idrica

Alterazioni del ciclo mestruale nelle donne

In caso di interessamento del cervello (encefalopatia epatica) possono comparire

Disturbi della personalità

Confusione

Difficoltà di concentrazione

Perdita di memoria

Allucinazioni

Complicazioni

PATOLOGIE - PAZIENTE CIRROTICOL’insorgenza delle complicanze della malattia è quella che definisce la cirrosi epatica “scompensata”. Le complicanze più rilevanti sono:

Ascite. (Foto)Si manifesta in oltre il 50 % dei pazienti cirrotici in corso di malattia e consiste nell’accumulo di liquido a livello della cavità peritoneale (l’addome ) dovuto a presenza di ipertensione portale. Può divenire recidivante (detta anche refrattaria)ovvero che non si risolve
o la cui ricomparsa non è prevenuta dai comuni presidi dietetico – comportamentali e dall’impiego di diuretici ad alte dosi.

Peritonite batterica spontanea. Infezione del liquido ascitico per tralocazione batterica di microrganismi di origine enterica (escherichia coli, enterobacteriaceae).

Emorragia gastrointestinale. Un’emorragia digestiva può determinarsi nel paziente cirrotico per rottura delle varici esofagee (60% dei casi), ma può anche avere origine da altre sedi come le varici gastriche, la gastropatia congestizia o lesioni erosive o ulcerose gastrointestinali.

Encefalopatia epatica. E’ una sindrome neurologica che si manifesta con confusione mentale e sonnolenza, negli ultimi stadi può condurre fino al coma.

Sindrome epatorenale. Caratterizzata da un’insufficienza renale che insorge nel paziente cirrotico con ascite in assenza di cause identificabile di danno renale (per esempio in assenza di shock, utilizzo di farmaci nefrotossici e infezioni).

Si distinguono due tipi di sindrome epatorenale: il tipo 1, rapidamente progressivo che porta ad insufficienza renale in meno di due settimane, e il tipo 2 con un decorso più lento ( da settimane a mesi).

Epatocarcinoma. Frequente causa di morte nei soggetti cirrotici.

Trombosi portale. Può essere parziale o completa e si osserva con discreta frequenza nei pazienti cirrotici e in particolare in quelli con concomitante epatocarcinoma; porta ad un aumento della pressione a livello della vena porta con possibile rottura di varici esofagee e ascite.

Assistenza a Paziente Cirrotico

Accertamento

Abuso di alcol

Diete

Agenti Tossici

Stato Mentale

Diagnosi Infermieristica

Intolleranza all’attività dovuta a debilitazione generale

Malnutrizione dovuta a gastrite, anoressia

Compromissione dell’integrità cutanea, dovuta a edema, ittero, alterazione delle funzioni immunitarie

Rischio di lesioni e sanguinamento/emorragie dovuto ad alterazioni della coagulazione

Sovraccarico di liquidi

Interventi

Riposo: ridurre il lavoro del fegato

Miglioramento dello stato nutrizionale: dieta iperproteica e ricca di vitamine, iposodica

Cura della cute:  scrupolosa presenza di edemi sottocutanei, per l’immobilità del paziente, per l’ittero aumentata suscettibilità a lesioni e infezioni

Riduzione rischio di lezioni: alto rischio di sanguinamento dovute a anomalie della coagulazione sanguigna

Monitoraggio: segni di sanguinamento – ematesi e malena – presenza di lesioni decubito – parametri vitali

Valutazioni

Più attivo

Segue dieta adeguata

Maggior integrità cutanea

Evita lesioni e traumi

Funzione mentale migliore