PRIMO SOCCORSO – LE USTIONI
Le ustioni sono lesioni della pelle, sono causate da liquidi bollenti, oggetti caldi o incandescenti, gas o vapori a elevata temperatura, da raggi UV da esposizione eccessiva al sole, agenti chimici e corrente elettrica.
Classifichiamo le ustioni in tre gradi, a seconda del loro aspetto e la profondità:
Ustioni di I grado: La pelle si mostra arrossata, a volte un po’ tumefatta, discretamente dolente. Le ustioni di primo grado regrediscono rapidamente e spontaneamente senza particolari conseguenze.
Ustioni di II grado: La zona interessata è dolente e mostra vesciche o bolle superficiali, piene di un liquido chiaro o lacerate. Le ustioni di secondo grado sono anch’esse reversibili, guariscono generalmente senza cicatrice ma più lentamente, rimanendo esposte alcuni giorni al pericolo delle infezioni.
Ustioni di III grado: La pelle si mostra dura, di colore pallido o nerastro, insensibile. Le ustioni di terzo grado non sono irreversibili. la pelle è morta, con il tempo si staccherà e la guarigione, in mancanza di cure specifiche, avverrà con la formazione di una cicatrice deturpante; anche per questo tipo di ustioni sussiste il pericolo delle infezioni, tra cui quella tetanica.
La gravità delle ustioni dipende però soprattutto dalla loro estensione: ad esempio è meno grave l’ustioni di III grado di un dito che l’ustione di I grado di tutto il corpo.
Dobbiamo allora distinguere le ustioni anche in localizzate ed estese.
Estensioni e gravità delle ustioni:
Per valutare l’estensione di si applica la regola del 9%, cioè il corpo di suddivide idealmente in aree che costituiscono una porzione del 9%, per esempio ogni arto vale 9%, mentre ogni gamba vale 18% della superficie corporea e così la parte anteriore o posteriore del tronco; alla parte genitale viene assegnato l’1%.
Inoltre è importante tener conto anche della profondità dell’ustione, dell’età, della sede e della tipologia del trauma.
Fino al 18% – 25% la prognosi è buona, ma quando l’ustione è più estesa possono subentrare problemi di infezione sistemica, perdita eccessiva di liquidi e proteine, alterazione più o meno grave della funzione cardiocircolatoria (shock).
In questo caso parliamo di una vera e propria “Malattia da Ustione”. In ogni caso oltre il 15% è sempre opportuno il ricovero in ospedale.
Primo soccorso nelle ustioni
Nelle ustioni di I e II grado la terapia è essenzialmente locale e si basa su due principi:
Raffreddare la zona colpita per arrestare l’infiammazione; a questo scopo è sufficiente l’acqua corrente;
Prevenire l’infezione detergendo la zona ustionata e coprendola se possibile con garze sterili.
Solo nelle ustioni di I grado è possibile ricorrere a pomate da banco, prese in farmacia, es. gentamicina e cortisone o a base di benzocaina che attenuano il dolore.
Nelle ustioni di II grado, mai procedere togliendo le bolle, poiché l’epidermide che le ricopre protegge il derma da ulteriori danni. Se queste si aprono spontaneamente, vanno medicate con garze vaselinate contenenti antibiotici e quindi coperte da fasciature non compressive.
Nelle ustioni di III grado è necessario:
Allontanare la vittima dalla fonte di calore, spegnere le fiamme, rimuovere indumenti in preda alla combustione. Le fiamme addosso alla vittima si possono spegnere con acqua, con estintori o per soffocamento mediante coperte;
Applicare del ghiaccio sulle zone ustionate per lenire il dolore. Non si applicano pomate o unguenti, si lavano con soluzione sterile o acqua semplice, non si rompono le bolle, ne si toccano le zone lese con le mani sporche;
Coprire le parti ustionate con teli sterili per prevenire le infezioni e limitare la perdita di liquidi; Valutare le funzioni vitali e se è necessario si fa la rianimazione cardio polmonare.
In caso di lesioni da sostanze chimiche, sostante caustiche , quali acidi (cloridrico, solforico, nitrico) basi (soda, potassa ecc.):
Rimuovere l’agente chimico;
Lavare abbondantemente la zona interessata;
Nel caso della soda o della calce non bisogna usare l’acqua perché si fa più danno, ma allontanare a secco la sostanza.
Punti focali relativi alle ustioni La gravità delle ustioni dipende però soprattutto dalla loro estensione
Ustioni di I e II grado:
E’ essenzialmente locale e si basa su due principi:
Raffreddare la zona colpita per arrestare l’infiammazione; a questo scopo è sufficiente l’acqua corrente;
Prevenire l’infezione detergendo la zona ustionata e coprendola se possibile con garze sterili.
Ustioni di III grado:
E’ importante tener conto dell’estensione, dell’età, della sede e della tipologia dell’ustione.
Fino al 18% – 25% la prognosi è buona, ma quando l’ustione è più estesa si può instaurare una vera e propria “Malattia da Ustione”.