PROCEDURA – APPLICAZIONE IMPACCO CALDO

assistenza

APPLICAZIONE IMPACCO CALDO

definizione

La terapia con il caldo è una terapia che può avere molteplici applicazioni,

ma il suo uso deve essere assolutamente riservato a lesioni in cui è terminata la fase acuta dell’infiammazione (dove non vi è più calore, gonfiore, rossore)

Le applicazioni calde sono un rimedio naturale con i dolori grazie all’effetto rilassante sui muscoli e alla stimolazione della circolazione.

L’utilizzo del calore è indicato in caso di:

Mal di schiena cronico

Lombalgia

Artrosi reumatica

Tensioni muscolari croniche

Reumatismi

Mal di schiena a carico di ossa e muscoli

L’applicazione del calore come antidolorifico prende il nome di “termoterapia ”

Il caldo viene trasmesso attraverso la pelle fino ai muscoli e alle ossa, riducendo o evitando la trasmissione dei segnali di dolore al cervello

La termoterapia dona un effetto lenitivo e “anestetico”’ alla parte interessata, ed è facile da realizzare

L’applicazione del calore riduce gli spasmi dovuti al dolore nella muscolatura striata diminuendo l’eccitabilità del fuso neuromuscolare ed in generale il tono muscolare

L’applicazione di calore sull’addome ha un effetto inibitorio sulle membrane mucose, che producono una minore quantità di acido, mentre stimola la peristalsi intestinale, con l’effetto di ridurre il dolore addominale da colica

Inoltre favorisce il rilassamento muscolare, agendo sul collagene presente in molte strutture responsabili del movimento, aumentando la scioltezza articolare, rendendo più elastico il tessuto cicatriziale e riducendo il tono di eventuali contratture

Il calore può essere utilizzato per la preparazione all’esecuzione di esercizi fisioterapici e di tecniche di mobilizzazione

roccolta dati

L’OSS deve valutare:

Età Sesso

Grado di collaborazione (Capacità psico-fisiche di tollerare la procedura – Comprensione)

Grado di autonomia nel movimento e nelle cure igieniche parziali o totali

Stato cognitivo (Orientamento spazio-tempo – Comprensione – Linguaggio….)

Stato emotivo (Ansia – Preoccupazione – Irrequietezza)

Stato sensoriale (Vista – Udito – Sensibilità degli arti e mobilità)

Presenza di Demenze (Alzheimer – Parkinson – Invecchiamento)

Condizioni generali della cute: Lesioni – Piaghe da decubito – Infiammazioni – Infezioni – Secchezza – Gonfiori – Macerazioni – Escoriazioni – Irritazioni – Secrezioni

Se manifesta o presenta: Dolore – Sudorazione – Disagio

Presenza di eventuali azioni di resistenza o non accettazione della procedura

Effetti desiderati

Effetto emodinamico Il calore causa aumento del flusso sanguigno, quindi favorisce l’eliminazione delle scorie accumulate nei tessuti, incrementa l’ossigenazione e garantisce un maggiore apporto di sostanze nutrienti.

Effetto metabolico Il calore accelera tutte le reazioni biochimiche dell’organismo e aumenta enormemente l’apporto di ossigeno e nutrienti a livello dei tessuti: questo si traduce in un aumento del metabolismo a livello della parte trattata.

Effetto analgesico e miorilassante Il meccanismo con cui l’applicazione del calore allevia il dolore cronico non è ancora del tutto chiaro: sembra che il caldo sia capace di abbassare l’attività dei recettori del dolore periferici

Aumento delle proprietà viscoelastiche dei tessuti

Il calore aumenta l’elasticità tessutale. L’effetto è particolarmente evidente a livello di capsule articolari, tendini, muscoli e in tutte quelle strutture in cui sono presenti molte fibre collagene

Effetti indesiderati

Incremento delle manifestazioni dell’infiammazione acuta. L’applicazione del caldo aumenta il gonfiore e gli altri sintomi dell’infiammazione acuta.

Aumento della velocità di conduzione nervosa

Ustione

E’ di competenza dell’Operatore Socio Sanitario:

Controllare la documentazione sanitaria per eventuali prescrizioni, limitazioni, indicazioni terapeutiche, condizioni cliniche del paziente

Controllare se sono documentate altre procedure di assistenza e se sono sorti problemi durante la loro attuazione

Preparare una strategia educativa per la cura di se, coinvolgendo anche i caregiver

Verificare la necessità di collaborazione e l’eventuale disponibilità di altri operatori sanitari

materiali

Il calore può essere applicato tramite varie tecniche che consentono di raggiungere profondità differenti

Le metodiche per l’applicazione del calore in profondità si avvalgono di strumenti specialistici come apparecchi per l’ultrasuonoterapia, la tecarterapia, la diatermia, …

I principali metodi di applicazione superficiale del calore sono:

Docciatura o immersione in acqua calda

Bendaggi caldi

Impacchi caldi: con una borsa dell’acqua calda o con hot packs (identici ai cold packs) che possono essere preparati previo riscaldamento in un bollitore o in un forno a microonde

Si ricordi che gli hot packs istantanei e monouso solo dopo vari minuti raggiungono la temperatura ottimale, pertanto occorre protrarre il trattamento dopo averli attivati.

Fonte di aria calda (ad esempio l’asciugacapelli): è un metodo semplice ma discutibile perché non consente di ottenere temperature terapeutiche ad una profondità sufficiente all’uso terapeutico

Coperta termica e sacchetti termofori: Sono dispositivi riscaldati tramite resistenze ed alimentati ad energia elettrica, si tratta di sacchetti contenenti sabbia, acqua, gel di silicio

Sono utili perché si adattano bene alla superficie da trattare e, distribuendo meglio il calore su di essa, consentono di raggiungere profondità maggiori.

L’utilizzo di un termoforo elettrico ha il vantaggio di poter mantenere costante per un tempo prolungato la temperatura.

Precauzioni d’impiego.

Se la temperatura del mezzo applicato è troppo elevata (al di sopra dei 45° C) può generare uno stimolo dolorifico o un’ustione superficiale e quindi non essere tollerata

In generale il tempo di applicazione deve essere protratto almeno per 15-20 minuti o anche maggiore se si desidera portare ad un livello terapeutico le strutture profonde, quali tendini, muscoli e legamenti

Gli impacchi caldi – che devono essere trattenuti sulla pelle fin quando la benda si raffredda, raggiungendo così la stessa temperatura corporea

Teli di varie misure o cotone

Materiale impermeabile per isolare l’impacco (tela cerata, plastica…)

Bende per fissare l’impacco se occorre

Contenitore con acqua alla temperatura di 43-46°C, o secondo prescrizione

Termometro da bagno

Catino

Asciugamano da bagno

Borsa di acqua calda

paziente

Valutare sempre nel paziente le seguenti problematiche:

Non autosufficienti e/o anziani

Presenza di lesioni neurologiche

Immobilizzati

Alterazioni dello stato generale: Ansia, agitazione, ecc

Identificare il paziente

Informare il paziente sulla procedura, un informazione adeguata facilita la collaborazione della persona

E’ necessario istruire il paziente sull’uso, sulle modalità con cui deve utilizzate il termoforo

Aiutare il paziente ad assumere una posizione idonea

ambiente

Ambiente tranquillo illuminato

Garantire microclima ottimale (umidita’, temperatura e ventilazione)

Garantire privacy (tirare la tenda, far uscire eventuali visitatori)

operatore

Divisa in ordine

Cartellino di riconoscimento

Lavaggio mani con antisettico o sapone

Utilizzo di guanti

Utilizzo mascherina, occhiali e/o sovracamice, se necessario e/o richiesto

esecutiva

Versare l’acqua calda nel catino

Controllare la temperatura

Immergervi un telo o il cotone finchè sia completamente intriso d’acqua

Strizzarlo in modo da eliminare l’eccesso d’acqua

Applicare una piccola parte del telo sulla zona per valutare la sensibilità del soggetto

Continuare a stendere il telo o il cotone su tutta la zona se il calore è ben tollerato

Coprire l’impacco umido con un telo asciutto

Ricoprire il tutto con il materiale impermeabile

Fissare l’impacco con un giro di benda o cerotto e posizionare una borsa di acqua calda

Annotare l’orario

Cambiare l’impacco caldo-umido ogni 2 ore rinnovando la borsa di acqua calda

Mantenere la zona interessata al trattamento in posizione corretta per tutta la durata della cura (solitamente in scarico)

Asciugare delicatamente al termine, tamponando la zona

Riordinare il materiale usato

Lavarsi le mani

Annotare la durata del trattamento

valutativa

Valutare il benessere della persona

Valutare stato della cute (pulizia integrità)

Fare attenzione al pericolo di ustioni (i pazienti non coscienti o con patologie vascolari riducono la sensibilità cutanea e non avvertono la sensazione dolorosa dovuta al calore eccessivo)

Controllare frequentemente il paziente

Non lasciare in sito un impacco raffreddato

obiettivo

Garantire l’integrità della cute

Il calore possiede la capacità di aumentare il metabolismo basale, stimola la vasodilatazione, favorisce la circolazione periferica, aumenta il flusso ematico e produce un rilassamento muscolare con effetti sedativi sul dolore e/o il riassorbimento di ematomi

Volendo considerare anche il confort del paziente, ovvero che i pazienti solitamente dichiarano più piacevole e tollerabile un impacco caldo rispetto a uno con ghiaccio.

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