PARAMETRI VITALI
L’esame dei parametri vitali è essenziale per un primo soccorso di buon livello.
Consiste nel fare semplici misurazioni che forniscono dati su come sta funzionando un corpo
I dati aiutano a stabilire quanto sia grave un malato o un infortunato, e misurazioni cadenzate nel tempo indicano se sta migliorando o peggiorando
I parametri vitali servono anche a chi si trova a prestare primo soccorso ma ha scarsa formazione medica
Parametri anomali segnalano la necessità di cure e magari di un trasferimento a un livello di cura superiore; ad esempio stati d’ansia, elevata frequenza cardiaca, elevata frequenza respiratoria, pallore, pelle fredda e umida possono indicare shock, una condizione medica potenzialmente mortale.
Lo shock è abbastanza facile da trattare, ma se i parametri vitali non vengono controllati può passare inosservato
Se col passare del tempo i parametri si discostano sempre di più dai valori normali, possono segnalare l’urgenza del trasferimento del paziente
Per organizzare al meglio i dati e seguirne l’andamento, è importante annotare l’orario della rilevazione
Ciò consentirà di confrontare i dati e vedere l’evolversi delle condizioni del paziente
La frequenza delle misurazioni dipende dalle condizioni della persona
Persone gravemente ferite o malate vanno controllate ogni pochi minuti, mentre per persone in condizioni stabili sono normali controlli ogni ora.
I parametri vitali sono: Stato di coscienza – Pressione arteriosa – Frequenza cardiaca – Frequenza respiratoria – Temperatura corporea – Dolore – Ossigenazione sanguigna – Colorito della cute
OSS deve valutare:
Età Sesso
Grado di collaborazione (Capacità psico-fisiche di tollerare la procedura – Comprensione)
Grado di autonomia nel movimento e nelle cure igieniche parziali o totali
Stato cognitivo (Orientamento spazio-tempo – Comprensione – Linguaggio….)
Stato emotivo (Ansia – Preoccupazione – Irrequietezza)
Stato sensoriale (Vista – Udito – Sensibilità degli arti e mobilità)
Presenza di Demenze (Alzheimer – Parkinson – Invecchiamento)
Condizioni generali della cute: Lesioni – Piaghe da decubito – Infiammazioni – Infezioni – Secchezza – Gonfiori – Macerazioni – Escoriazioni – Irritazioni – Secrezioni
Se manifesta o presenta: Dolore – Sudorazione – Disagio
Presenza di eventuali azioni di resistenza o non accettazione della procedura
Stato di coscienza:
Lo stato mentale, o stato di coscienza, di una persona infortunata è forse il parametro vitale più importante. Dal momento che il cervello ha la massima priorità nella distribuzione delle risorse fisiche, è particolarmente importante accorgersi di un declino nel suo stato
Pressione arteriosa:
Un battito cardiaco regolare è necessario per assicurare un adeguato apporto di sangue ossigenato ai tessuti
Frequenza cardiaca:
Il polso è la transitoria dilatazione di una arteria a causa della variazione della sua pressione interna. E’ quindi un indicatore di attività cardiaca dovuta alla deformazione che le pareti che le grosse arterie subiscono in concomitanza del ciclo cardiaco
Frequenza respiratoria:
Dato che possiamo sopravvivere solo pochi minuti senza ossigeno, è importante controllare il funzionamento del sistema respiratorio. Se una persona sa che stiamo tentando di contare i suoi atti respiratori, probabilmente ne cambierà la frequenza falsando la misurazione
Temperatura corporea:
E’ la temperatura dell’organismo umano, dipendente dalla quantità di calore che viene prodotta in esso (termogenesi), e la quantità che viene dispersa (termolisi)
Dolore:
Il dolore è un’esperienza emozionale e sensoriale spiacevole, associata ad un danno tissutale in atto, potenzialmente o percepito, descritto in termini di danno.
Colorito della cute:
La pelle è il nostro organo più esteso e può essere un’eccellente finestra sul funzionamento del nostro corpo.
Se la pelle è pallida, fredda e sudaticcia, è segno che le risorse dell’organismo (ad esempio l’Ossigenazione sanguigna) sono state dirottate verso organi più vitali. Nella valutazione della pelle si prende nota di tre diverse caratteristiche: colore, temperatura e umidità
E’di competenza dell’Operatore Socio Sanitario:
Controllare la documentazione sanitaria per eventuali prescrizioni, limitazioni, indicazioni terapeutiche, condizioni cliniche del paziente
Controllare se sono documentate altre procedure di assistenza e se sono sorti problemi durante la loro attuazione
Preparare una strategia educativa per la cura di se, coinvolgendo anche i caregiver
Verificare la necessità di collaborazione e l’eventuale disponibilità di altri operatori sanitari
Stato di coscienza:
Organi di senso coinvolti: Vista – Udito Pressione arteriosa: PAO: Sfigmomanometro – Fonendoscopio – Carta – Penna
Frequenza cardiaca:
Polso:Orologio a minuteria – Quaderno e penna per registrare i dati rilevati
Frequenza respiratoria:
Organi di senso coinvolti: Vista – Udito – Strumenti per la rilevazione: Orologio con lancetta contasecondi (oppure cronometro) – Fonendoscopio
Temperatura corporea:
Termometri al mercurio: La tossicità del mercurio spinse negli anni novanta alla progettazione di termometri elettronici e termometri che utilizzano liquidi diversi dal mercurio. Entrambi questi tipi possono essere usati per via orale, ascellare e rettale.
Termometri digitali: Caratterizzati da un display in cui si visualizza la temperatura, rappresentano probabilmente la scelta migliore perchè coniugano un’elevata affidabilità ad un basso costo. Possono essere impiegati sia per via rettale (se hanno sonda flessibile) sia per via orale e ascellare.
Termometri a cristalli liquidi: Sono strisce di plastica che misurano la temperatura quando appoggiate sulla fronte, non sono raccomandabili per la bassa affidabilità dovuta alla scarsa precisione.
Termometri a raggi infrarossi: Sono di tre tipi: quelli auricolari, grazie alla speciale forma a cono, una volta inseriti nell’orecchio, rilevano la temperatura del timpano.
Dolore:
Utilizzo di scale di valutazione
Scale Unidimensionali: NRS – VAS – VRS – FPS (Misurano esclusivamente l’intensità del dolore) Scale Multidimesionali: MPQ – BPI – PAINAD (Misurano altre dimensioni come la sfera cognitiva, motivazionale, sensoriale affettiva)
Ossigenazione sanguigna:
Glucometro – Strisce reattive con codice di identificazione – Lancetta pungi dito sterile con rispettivo
Colorito della cute:
Organi di senso coinvolti: Vista
Valutare sempre nel paziente le seguenti problematiche:
Non autosufficienti e/o anziani
Presenza di lesioni neurologiche
Immobilizzati
Alterazioni dello stato generale: Ansia, agitazione, ecc
Ambiente tranquillo illuminato
Garantire microclima ottimale
Garantire privacy (tirare la tenda, far uscire eventuali visitatori)
Divisa in ordine
Cartellino di riconoscimento
Lavaggio mani con antisettico o sapone
Utilizzo di guanti
Utilizzo mascherina, occhiali e/o sovracamice, se necessario e/o richiesto
Stato di coscienza:
Per valutare lo stato di coscienza di una persona, iniziamo col parlarle. Se è in grado di rispondere, facciamole le seguenti domande:
Come ti chiami? – Dove siamo? – Che ore sono, più o meno? – Cosa è successo?
Le risposte a queste quattro domande consentono di misurare quanto il paziente sia orientato relativamente alla propria persona, allo spazio, al tempo e agli eventi
Se è in grado di rispondere in maniera adeguata verrà considerato “vigile e orientato nello spazio e nel tempo”, “che ricorda l’accaduto e risponde alle domande più comuni”
Oltre a quantificare il livello di coscienza, sarà utile completare la descrizione dello stato mentale della persona con un termine qualificante, come “irritabile”, “agitato”, “aggressivo”
Nel caso in cui la persona sia sveglia e in grado di reagire, ma non sappia rispondere a qualche domanda, possiamo considerarla vigile ma disorientata
Una scala comunemente utilizzata per descrivere lo stato mentale è la scala AVPU, un acronimo che sta per “Alert”, “Verbal”, “Painful” e “Unresponsive”.
Il paragrafo più sopra descrive pazienti che hanno un livello “A” sulla scala, ma capita che le persone malate o infortunate non siano vigili.
Se la persona non reagisce quando le si parla, alziamo il volume della voce
A voce alta, chiediamole come sta
Se reagisce al volume più alto, può essere considerata reattiva agli stimoli verbali o “V” sulla scala AVPU
La persona non deve necessariamente rispondere verbalmente per essere considerata “V”; potrebbe fare solo una smorfia o aprire gli occhi, ma qualsiasi risposta al suono significa che è “V”
Se la persona non reagisce allo stimolo verbale si valuta la reazione al dolore
È importante non fare del male, ma semplicemente sollecitare una risposta
Un buon modo è dare un pizzico su un braccio, subito sopra al gomito
Se la persona reagisce, ad esempio si muove o geme, è “P” sulla scala AVPU
Infine, un paziente che non reagisce a stimoli verbali o dolorosi è definito “che non risponde” o “U” sulla scala AVPU.
Pressione arteriosa:
Esporre completamente la parte superiore del braccio, libera da vie venose, senza arrotolare camicie o maglie che occludano i vasi
Posizionare avvolgendo il bracciale sgonfiato intorno all’arto in modo uniforme a 1 o 2 cm al di sopra del gomito
Palpare l’arteria brachiale o radiale coi polpastrelli
Posizionare auricolari dello stetoscopio alle orecchie
Ripalpare l’arteria brachiale e posizionare il diaframma dello stetoscopio sulla cute in sede corretta
Controllare il polso radiale
Chiudere la valvola di sfiato e insufflare lentamente aria nel bracciale (si noterà lo spostamento della lancetta del manometro) sino a quando la pressione pneumatica supererà quella esercitata dal sangue nell’arteria (generalmente si arriva intorno ai 200mmHg) e non si percepisce più il polso arterioso
Aprire la valvola in senso antiorario favorendo l’uscita di aria lentamente in modo uniforme ed effettuare la lettura sullo sfigmomanometro del primo suono di Korotkoff. (Pressione sistolica)
Continuare a sgonfiare gradualmente e leggere il valore quando compare un suono molto simile a un soffio o a un battito attenuato ( 4° suono di K.) e quando il suono scompare (5° suono di K. Pressione diastolica)
Sgonfiare completamente il bracciale, rimuoverlo dal braccio dell’assistito
Frequenza cardiaca:
Un battito cardiaco regolare è necessario per assicurare un adeguato apporto di sangue ossigenato ai tessuti
Per valutare il polso in una persona incosciente (“V”, “P” o “U” sulla scala AVPU) si può usare l’arteria carotide nel collo
Appoggiamo delicatamente due dita alla trachea della persona e lasciamole scivolare sul lato
Attenzione a non premere sulla trachea (utilizzare il lato più vicino) e non tentare di misurare le pulsazioni su entrambi i lati contemporaneamente
Si dovrebbe sentire la pulsazione nell’arteria carotide vicino alla trachea. In un paziente cosciente (“A” sulla scala APVU) è meglio trovare il polso radiale, sul polso, perché è un metodo meno invasivo
Per trovare il polso radiale mettere due dita tra la base del pollice e il polso
La pulsazione sarà probabilmente tra quel punto e i principali tendini del polso
Se abbiamo difficoltà a trovare la frequenza cardiaca, forse stiamo premendo troppo o troppo poco
Una volta localizzata la pulsazione, contiamo i battiti per 15 secondi, moltiplichiamo il numero per quattro ed avremo il numero di battiti al minuto
Oltre alla frequenza, è importante annotare il ritmo e la qualità delle pulsazioni
Il ritmo sarà regolare o irregolare, la qualità forte o debole
Un adulto sano ha tipicamente una frequenza a riposo tra 60 e i 100 battiti al minuto, regolare e forte
È normale che la frequenza salga quando si fa esercizio fisico o si è in situazioni stressanti
Il cuore pulsa più velocemente per assicurare un’adeguata ossigenazione dei tessuti e consentire all’organismo di reagire velocemente in un’emergenza
Subito dopo l’emergenza le pulsazioni possono essere elevate, ma si dovrebbero stabilizzare in persone in condizioni non gravi
Frequenza respiratoria:
Non spiegare il perché e la procedura da svolgere per non influenzare la funzione cosciente e volontaria della respirazione
Una tecnica è quella di fingere di rilevare il polso radiale, ma in realtà osserveremo i movimenti respiratori
Tenere le dita a riposo sul polso o , in alternativa, appoggiare una mano sul torace e osservare e/o sentire il compimento di un atto respiratorio (inspirazione ed espirazione) senza informare la persona su ciò che viene fatto
In questo caso, fornire spiegazioni su ciò che viene fatto richiama l’attenzione della persona sulla respirazione e ciò può determinare una modificazione della medesima
Con la lancetta contasecondi dell’orologio contare gli atti respiratori in un minuto
Se il respiro è ritmico e regolare è sufficiente contare gli atti respiratori per 30’’ e moltiplicarli per due In caso di irregolarità o in presenza di respirazione patologica o presenza di presìdi quali il drenaggio toracico si devono contare gli atti respiratori in un minuto
Durante la rilevazione della frequenza respiratoria osserveremo anche il ritmo, l’ampiezza e la qualità del respiro
Temperatura corporea:
La temperatura corporea si può misurare in quattro punti dell’organismo umano, che sono: Tempia – Orecchio – Retto – Ascella Rilevazione T.C.
In sede ascellare: Termometri elettrici
Aiutare l’assistito ad assumere una posizione comoda e esporre l’area subascellare togliendo i vestiti
Posizionare il termometro a metà del cavo ascellare, addurre e flettere il braccio sul torace dell’assistito
Attendere il segnale acustico
Osservare se il valore continua a crescere
Rilevare il valore e rimuovere il termometro dal cavo ascellare
Rimuovere la sonda dall’area subascellare dell’assistito
Registrare la temperatura sulla documentazione clinica
Rilevazione T.C. In sede timpanica con termometro ad infrarossi: Rimuovere il termometro timpanico dalla base della ricarica, controllare che la lente sia pulita e applicare il copri-sensore monouso
Inserire il sensore nel cavo uditivo assicurandosi che si adatti bene
Evitare di fare forza per inserire il sensore troppo in profondità
Durante l’inserimento tendere il padiglione auricolare in senso cranio-posteriore
Ruotare l’impugnatura del termometro verso la mascella
Azionare lo strumento e al segnale acustico leggere la temperatura
Rimuovere il cono monouso spingendo l’apposito pulsante, mettere il termometro in carica e pulire lo strumento
Dolore:
E’ un complesso psico-emotivo difficilmente esplicabile, è un campanello d’allarme che ci avverte che qualcosa non va nel nostro corpo.
E’ una sensazione soggettiva di natura strettamente personale non deve essere considerato come una condizione ineluttabile, o neppure obbligatoria conseguenza di interventi chirurgici procedure diagnostiche.
Il dolore deve essere trattato, non solo per motivi etici, ma anche perché la sofferenza nei casi di cronicità può diventare una sindrome autonoma con pesanti effetti psicologici e sulla vita di relazione.
Ossigenazione sanguigna:
Verificare e controllare la presenza di fattori clinici e tecnici che possano influenzare l’accuratezza della misurazione
Scegliere un sito dove è migliore il letto vascolare: Le dita – Il pollice del piede – Il lobo dell’orecchio
In genere la perfomance delle dita è la migliore
Tuttavia poichè il lobo dell’orecchio è il sito meno vascolarizzato ed il meno suscettibile alla riduzione del polso può più velocemente rispondere in caso di vasocostrizione ed ipotensione
La sonda deve essere posizionata all’estremità opposta ad una linea arteriosa o alla rilevazione della PAO incruenta con il manicotto
Pulire la cute (es. lo smalto) nella sede in cui verrà posizionata la sonda con acqua e sapone e asciugarla
Posizionare la sonda e connettere il sensore all’ossimetro
I saturimetri di nuova generazione prevedono che il sensore sia già collegato all’ossimetro, su cui è presente un display che in pochi secondi fornisce la saturazione e la frequenza cardiaca (sul display appare la grafica di un’onda indicante il tono e il flusso di sangue)
Lasciare la sonda posizionata fino a quando il valore riportato dall’apparecchio non raggiunge un valore costante
Colorito della cute:
La pelle è il nostro organo più esteso e può essere un’eccellente finestra sul funzionamento del nostro corpo
La più facile da trovare è l’interno del labbro inferiore
Diamo un’occhiata e osserviamo se è effettivamente rosa o di qualche altro colore
Potrebbe essere pallido se la persona ha freddo, blu se è in ipossia, rosso se ha caldo o persino giallo se ha qualche malattia
Stato di coscienza:
Lo stato di coscienza può avere un’ampia gamma livelli che non sono classificati in modo univoco
Alcuni esempi possono corrispondere allo stato di veglia, di coma, di meditazione, di sonno, di dormiveglia, di alterazione di coscienza
La misurazione, tentata nell’ambito delle neuroscienze, è però legata a parametri soggettivi; non è quindi attualmente possibile procedere con analisi o classificazioni scientificamente attendibili
Pressione arteriosa:
Valutare funzionamento attrezzatura
Manometro a mercurio: Perdita di mercurio – Occlusione dei filtri – Incontinenza delle valvole
Manometro Aneroide: Mancata calibrazione – Inaccuratezza (aneroide leso)
Bracciale: Dimensioni non adeguate – Posizione non corretta – Applicazione non accurata (troppo stretto, troppo lasso, sopra i vestiti…)
Tubi: Perdita d’aria
Stetoscopio: Errato orientamento degli auricolari – Scarsa manutenzione (diaframma, tubi…)
Operatore: Deficit uditivo o visivo – Diaframma dello stetoscopio posizionato sotto il bracciale – Velocità di deflazione troppo rapida o cominciata prima di aver superato il livello della PAS – Arrotondamento eccessivo o “preconcetto” dei valori pressori – Errato posizionamento del manometro
Paziente: Postura non corretta – Braccio non all’altezza del cuore o non sostenuto da un supporto – Presenza di aritmie
Pregiudizi o errori di valutazione: Attività fisica recente – Posizione del soggetto – Emozione – Fumo recente – Temperatura della stanza – Ora di rilevazione
Errori di misura legati allo strumento: Taratura – Scarsa manutenzione – Dimensioni dei bracciali
Errori di misura legati all’osservatore: Concentrazione Acutezza uditiva – Confusione uditivo/visiva – Difficoltà di interpretazione dei suoni e nella lettura della colonna di mercurio in movimento – Velocità nel gonfiare e sgonfiare il manicotto
Difficoltà rilevabili con il metodo auscultatorio
Variazione respiratoria con scomparsa nell’inspirazione dei toni
Vuoto auscultatorio (gap) Toni artificiali (prodotti dal fonendoscopio o dall’ambiente)
Frequenza cardiaca:
Ogni cambiamento rispetto alle normali pulsazioni, può essere sintomo di qualche problema fisico
Inoltre, può aiutare a determinare se il cuore del paziente è in grado di reagire correttamente in particolari situazioni di emergenza
Frequenza respiratoria:
Valutare la presenza di rumori respiratori Fisiologico: Rumore respiratorio normale, detto anche murmure vescicolare
E’ il rumore prodotto dal passaggio dell’aria nell’albero respiratorio
E’ più intenso in fase inspiratoria e decresce in fase espiratoria
Si apprezza su tutto l’ambito di ascoltazione del torace, ma è meglio udibile nelle aree più periferiche
Patologico: Provocati dal passaggio dell’aria attraverso il muco, o comunque attraverso la presenza di materiale liquido
Rumori continui, o ronchi, o rantoli secchi, o gemiti:</strong> Provocati dal passaggio dell’aria inspirata attraverso restringimenti dell’albero bronchiale, causati principalmente da broncospasmo
Rumori continui, o sibili: Provocati principalmente dall’aria espirata attraverso restringimenti dell’albero bronchiale, causati principalmente da broncocostrizione
Valutare alterazioni della frequenza respiratoria:
Tachipnea: Aumento della frequenza respiratoria al di sopra del range di normalità (+ 24 atti/min)
Bradipnea: Diminuzione della frequenza respiratoria al disotto del range di normalità (- 12 atti/min)
Polipnea: Aumento sia della frequenza che della profondità respiratoria
Apena: Arresto temporaneo, più o meno prolungato, degli atti respiratori
Dispnea: difficoltà respiratoria, disordine respiratorio per cui l’individuo ha “fame d’aria” La persona prova un senso di oppressione e definisce questa sensazione come affanno o respiro corto.
Nell’insufficienza cardiaca vi puo essere dispnea:
Da sforzo: Appare solo sotto sforzo, anche lieve, e scompare a riposo
A riposo: Presente anche a riposo, cioè in assenza di attività muscolare
Ortopnea: Forma grave di dispnea che può essere parzialmente migliorata solo in posizione eretta per compensare i momenti patogenetici che la determinano. La persona respira ansimando ed assume un’espressione del volto tipicamente angosciata.
Temperatura corporea:
Corretta esecuzione della manovra (I parametri vitali – PAO, FC, FR, TC – sono indicatori indispensabili per definire lo stato di salute di una persona)
Corretta gestione degli apparecchi per la rilevazione
Ottenere dati relativi alla temperatura corporea
Rilevare alterazioni della temperatura corporea
Valutare la risposta del paziente ai trattamenti terapeutici e diagnostici
Valutare il progredire dello stato di salute del paziente in rapporto alle variazioni della temperatura corporea
In caso di ipertermia segnalare i sintomi dell’assistito (dolori, iperidrosi, brividi)
Monitorare quotidianamente a orari fissi la temperatura corporea
Dolore:
Il dolore deve essere valutato e documentato routinariamente e ad intervalli regolari
Ogni volta che vi sia una segnalazione di dolore
Dopo un appropriato intervallo di tempo in seguito a un trattamento farmacologico
Ad intervalli regolari dopo l’inizio del piano di trattamento
Ossigenazione sanguigna:
lnterferenze cliniche: Queste sono date dall’interferenza nell’assorbimento da parte dell’Hb ossigenata dei fasci di luce forniti, possono infatti presentarsi in caso di:
lpoperfusione Periferica: come in caso di lpovolemia, Marcata lpotensione, Aritmia Cardiaca, Ipoter mia, Shock, Vasocostrizione. Prima di applicare la sonda é necessario verificare con il tocco, che Ia sede selezionata sia ben calda e perfusa e senza segni evidenti di vasocostrizione periferica.
lnterferenze tecniche: Movimento – Interferenze elettriche – Smalto sul letto ungueale
Colorito della cute:
Cianosi: Colorazione bluastra (ma anche grigiastra, ardesia, violacea) di cute e mucose, causata da quantitativi superiori a 5g/dl di Hb ridotta, cioè non ossidata E’ un segno tardivo di ipossia
Cianosi centrale: Rilevabile attraverso le mucose orale e periorale e palato molle
Cianosi periferica: Rilevabile al letto ungueale di mani e piedi, lobi delle orecchie, punta del naso
La persona viene definita cianotica
Stato di coscienza:
Mantenere e/o ripristinare le funzioni vitali
Valutare la gravità
Definire uno schema di valutazione e trattamento iniziale
Prevenire l’aggravamento
Pressione arteriosa:
Controllare il ritmo, la frequenza e l’ampiezza delle contrazioni cardiache
Su indicazione dell’infermiere per contribuire alla diagnosi
Controllare l’efficacia di una terapia
Seguire l’evoluzione di una patologia
Frequenza cardiaca:
Verificare la presenza di tachicardie o bradicardie
Frequenza respiratoria:
L’obiettivo è di migliorare l’ossigenazione e di aumentare il volume d’aria
Temperatura corporea:
Monitorare andamento febbrile
Ossigenazione sanguigna:
Monitorare la saturazione di ossigeno nel sangue tramite sensore esterno
Dolore
Disporre di informazioni essenziali per avere un’immagine più completa del problema (dolore) che presenta il paziente